IERI OGGI MILANO

La mostra comprende 170 fotografie e video di 43 autori italiani e stranieri (Giampietro Agostini, Marina Ballo Charmet, Olivo Barbieri, Gianni Berengo Gardin, Gabriele Basilico, Luca Campigotto, Vincenzo Castella, Mario Cattaneo, Carla Cerati, Giovanni Chiaramonte, Cesare Colombo, John Davies, Attilio Del Comune, Paola De Pietri, Paola Di Bello, Peter Fischli & David Weiss, Emilio Frisia, Moreno Gentili, Paolo Gioli, Paul Graham, Guido Guidi, Giovanni Hänninen, Mimmo Jodice, Uliano Lucas, Tancredi Mangano, Paola Mattioli, Gianfranco Mazzocchi, Paolo Monti, Toni Nicolini, Enzo Nocera, Federico Patellani, Tino Petrelli, Bernard Plossu, Pietro Privitera, Francesco Radino, Achille Sacconi, Beat Streuli, Thomas Struth, Pio Tarantini, Alessandro Vicario, Massimo Vitali, Manfred Willmann, Giovanni Ziliani) tratte da 12 fondi fotografici, datate dal secondo dopoguerra agli anni Dieci del Duemila. Dedicata alle trasformazioni della città in senso urbanistico (il dopoguerra, le periferie, le fabbriche, i cantieri contemporanei di una città che si fa metropoli), socio-economico (la Milano operaia, le famiglie, i giovani, la borghesia), culturale (il mondo dell’arte, del design, dell’architettura, del cinema), la mostra è divisa in sei sezioni tematico-cronologiche. Per la varietà degli approcci (reportage classico, fotografia di architettura e paesaggio, ritratto ambientato e di studio) permette di percorrere diversi linguaggi e diverse funzioni della fotografia, dal documento alla costruzione di tipo artistico.
Giampietro Agostini (Borgo Valsugana-Trento, 1960), si dedica da anni alla fotografia di architettura e di paesaggio antropizzato e naturale, e al rapporto tra l’uomo e l’ambiente in cui vive, sia in ricerche personali sia partecipando a progetti di committenza pubblica.
Marina Ballo Charmet (Milano, 1952), artista di formazione filosofica e psicoanalitica nota in Italia e in Europa, lavora da anni con la fotografia e il video rivolgendo una visione periferica e indiretta al paesaggio, alle cose quotidiane e ordinarie, alla figura umana.
Olivo Barbieri (Carpi-Modena, 1954) studia al DAMS di Bologna e fotografa dai primi anni Settanta. Lavora sul paesaggio urbano, l’architettura, spesso ripresi di notte e da molti anni è noto sulla scena internazionale soprattutto per le sue riprese fotografiche e video dall’elicottero di importanti metropoli del mondo.
Gabriele Basilico (Milano, 1944 – 2013), architetto di formazione, è uno dei massimi fotografi italiani contemporanei e uno dei più noti a livello internazionale. Da metà anni Settanta dedica la sua instancabile metodica ricerca alla città come organismo complesso e al paesaggio postindustriale in trasformazione.
Gianni Berengo Gardin (Santa Margherita Ligure-Genova, 1930) è uno dei più noti fotoreporter europei. Maestro della narrazione del sociale, grande professionista del paesaggio e dell’architettura, ha realizzato moltissimi lavori fotografici e un numero straordinario di libri.
Luca Campigotto (Venezia, 1962) dopo la laurea in Storia si è specializzato in fotografia di paesaggio e di architettura, compiendo viaggi in Africa, Sud America, Nord America, Asia. I suoi interessi spaziano dalle più recenti architetture delle metropoli alle architetture antiche.
Vincenzo Castella (Napoli, 1952) dopo studi di Antropologia è fotografo dalla metà degli anni Settanta. Studia le strutture industriali, le metropoli, il paesaggio in trasformazione, le contaminazioni in atto nelle città e le nuove narrazioni urbane.
Mario Cattaneo (Milano, 1916 – India, 2004) è un fotografo appartenente a quella generazione che nella seconda metà del Novecento ha trovato nell’ambiente dei circoli fotoamatoriali un luogo di espressione e di dibattito sulla fotografia. Ha lavorato sul reportage sociale e di costume e sul ritratto.
Carla Cerati (Bergamo, 1926 - Milano, 2016) è scrittrice e fotografa dai primi anni Sessanta. Importante esponente della scuola italiana di reportage, dopo essersi dedicata al teatro ha fotografato con spirito critico temi fondamentali della società, della politica, del costume, della cultura.
Giovanni Chiaramonte (Varese, 1948) è uno dei più importanti esponenti della scuola italiana di paesaggio. Docente oltre che fotografo, studioso di fotografia, curatore, editore, è tra gli operatori che hanno fortemente animato la cultura fotografica italiana.
Cesare Colombo (Milano, 1935-2016) è fotografo sociale e industriale, ma anche ricercatore e studioso della fotografia italiana. Attivo dalla metà degli anni Cinquanta, con molte mostre e pubblicazioni ha dato importanti contributi alla ricerca storica e all’indagine della società italiana attraverso la fotografia.
John Davies (Sedgefield, Gran Bretagna, 1949), noto esponente del documentarismo internazionale, è uno dei più importanti fotografi europei. Dalla metà degli anni Settanta lavora sul paesaggio naturale, rurale e urbanizzato, utilizzando soprattutto il metodo della veduta.
Attilio Del Comune (Mantova, 1928 – Milano, 2000) è un noto fotografo industriale, pubblicitario e soprattutto ritrattista. Per anni ha fotografato i personaggi del mondo dell’economia, dell’arte, della cultura, della musica, sia in studio sia in azione.
Paola De Pietri (Reggio Emilia, 1960) ha studiato al DAMS di Bologna per poi dedicarsi alla fotografia. Il suo lavoro, riconosciuto a livello europeo, è dedicato al tema del mutamento e al rapporto dell’uomo con la spazio naturale e antropizzato.
Paola Di Bello (Napoli, 1961), docente e responsabile del Master in Fotografia dell’Accademia di Brera di Milano, lavora con la fotografia e il video. Nota a livello europeo, indaga i linguaggi dell’immagine meccanica, studia il paesaggio urbano, partecipa a progetti di public art.
Gilbert Fastenaekens (Brussels, Belgio, 1955), membro della Royal Academy del Belgio, si dedica alla fotografia di paesaggio e architettura. Nella seconda metà degli anni Ottanta ha preso parte alla Mission Photographique de la D.A.T.A.R.
Peter Fischli & David Weiss (Zurigo, Svizzera, 1946-2012, 1952) sono fotografi, scultori, film-maker tra i più importanti sulla scena internazionale. Hanno lavorato insieme dalla fine degli anni Settanta indagando con ironia le banalità della vita quotidiana, il paesaggio, gli oggetti.
Emilio Frisia (Merate-Lecco, 1924 – Milano, 2004), dopo studi umanistici si dedica al giornalismo, alla fotografia sociale e di paesaggio, al disegno, all’insegnamento presso i corsi di fotografia della Società Umanitaria e l’Istituto Caterina da Siena di Milano e l’Istituto Statale d’Arte di Monza.
Moreno Gentili (Como, 1960), fotografo, designer, scrittore, sceneggiatore, nelle sue ricerche spazia dal paesaggio all’indagine sociale, toccando con forte approccio critico temi come l’ecologia, la tecnologia contemporanea, la storia, la difesa dell’ambiente.
Paolo Gioli (Sarzano-Rovigo, 1942), pittore, film-maker, fotografo tra i più originali e profondi a livello internazionale, lavora da anni sui temi del corpo, del volto, dell’identità sperimentando incessantemente i materiali della fotografia e del cinema e inventando sempre nuovi codici visivi.
Paul Graham (Stafford, Gran Bretagna, 1956) è uno degli innovatori della fotografia inglese contemporanea e un artista di spicco sulla scena internazionale. Lavora sul paesaggio e sugli stati esistenziali dell’uomo contemporaneo.
Guido Guidi (Cesena, 1941), per anni impegnato presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, è un maestro della fotografia italiana di paesaggio e artista stimato a livello internazionale. Sottile indagatore dello spazio, ricercatore e docente, è attivo dalla fine degli anni Sessanta.
Giovanni Hänninen (Helsinki, Finlandia, 1976), ingegnere di formazione, è docente di Fotografia per l’architettura al Politecnico di Milano e dedica le sue ricerche fotografiche, svolte per istituzioni pubbliche e private, allo sviluppo urbani dei territori contemporanei.
Mimmo Jodice (Napoli, 1934), per anni docente all’Accademia di Belle Arti di Napoli, punto di riferimento per la cultura del Sud, è un maestro della fotografia italiana riconosciuto a livello mondiale. Studia il paesaggio, l’architettura storica e contemporanea, i miti della classicità e del Mediterraneo.
Uliano Lucas (Milano, 1942) è uno dei maggiori fotogiornalisti italiani. Grande indagatore dei problemi della società contemporanea e studioso della storia del reportage, ha lavorato per i maggiori giornali e per organizzazioni di volontariato, intrecciando professione e impegno civile.
Tancredi Mangano (Lisieux, Francia, 1969), incisore, fotografo, docente, è un’artista raffinato che da sempre pone il tema della natura, vista nella sua originaria integrità ma anche confrontata con le strutture costruite dall’uomo, al centro della sua ricerca.
Paola Mattioli (Milano, 1948), filosofa di formazione, si avvicina alla fotografia fin dai tempi dell’università e inizia a praticarla come assistente di Ugo Mulas. Ritrattista soprattutto ma anche fotografa sociale, si è interessata all’immagine della donna e parallelamente ai linguaggi stessi della fotografia.
Gianfranco Mazzocchi (Redavalle-Pavia, 1935), fotografo e docente, è stato coordinatore dei corsi di fotografia della Società Umanitaria, poi Centro Riccardo Bauer, dal 1973 al 1994. Ha indagato con delicatezza il mondo della scuola e la società milanese, e momenti di vita nell’Oltrepò Pavese.
Paolo Monti (Novara, 1908 – Milano, 1982) è un grande maestro della fotografia italiana del Novecento. Docente oltre che fotografo, stimato collaboratore di storici dell’arte e architetti, ha lavorato sul paesaggio naturale, l’architettura, i centri storici delle città italiane, le opere d’arte.
Toni Nicolini (Milano, 1935-2012), fotografo sensibile e civile, è autore di reportage di taglio sociale e urbanistico su città italiane e straniere, collaboratore del Touring Club Italiano, della Fondazione Corrente, dell’Università Bocconi di Milano.
Enzo Nocera (Milano, 1944-1993), fotografo industriale, reporter e soprattutto ritrattista, ha documentato il lavoro e la società milanese tra anni Settanta e Novanta. E’ noto e amato per aver riscoperto e rilanciato il ritratto di studio impostato in modo volutamente classico.
Federico Patellani (Monza, 1911 – Milano, 1977) è uno dei maestri del fotogiornalismo italiano riconosciuto a livello europeo. Colto e raffinato narratore, ha testimoniato il paese nel dopoguerra, la ripresa economica, il costume, la vita culturale, lavorando anche nel cinema.
Tino Petrelli (Fontanafredda-Pordenone, 1922 – Piacenza, 2001) è uno dei grandi reporter italiani. Attivo dalla fine degli anni Trenta presso l’agenzia Publifoto, ha documentato importanti temi della società italiana, come la guerra, la ricostruzione, il boom economico, la questione meridionale.
Bernard Plossu (Da Lat, Vietnam, 1945), uno dei più importanti fotografi francesi contemporanei, è un viaggiatore e un narratore di paesaggi e storie di persone in Europa, Stati Uniti, Messico, Africa, con un linguaggio immediato e spontaneo.
Pietro Privitera (Milano, 1953), dopo studi di Filosofia si dedica alla fotografia di teatro, alla sperimentazione Polaroid, alla fotografia di moda, affiancando alla produzione lo studio della storia e del linguaggio delle immagini.
Francesco Radino (Bagno a Ripoli-Firenze, 1947) si dedica alla fotografia dopo studi di Sociologia. Uno dei maggiori fotografi italiani contemporanei, lavora sull’industria, sulla città, sugli oggetti, sugli animali, sugli elementi della natura, cercando storie umane nel paesaggio.
Achille Sacconi (Treviso, 1927), architetto e urbanista, è stato il coordinatore del progetto Beni Architettonici e Ambientali della Provincia di Milano e del progetto Archivio dello spazio. Come fotografo ha lavorato sul paesaggio antropizzato, l’architettura, la natura.
Beat Streuli (Altdorf, Svizzera, 1957) è un artista molto noto sulla scena internazionale la cui opera si colloca tra fotografia, video, installazioni multimediali, arte pubblica. Lavora da anni sul flusso delle masse dei passanti nelle strade delle grandi metropoli del mondo.
Thomas Struth (Geldern am Niederrhein, Germania, 1954), uno dei più noti esponenti della Scuola di Düsseldorf, è un artista tra i più prestigiosi nel contesto internazionale. Lavora sul paesaggio, l’architettura, il tema del museo, la natura, il ritratto.
Pio Tarantini (Torchiarolo-Lecce, 1950) studia Scienze politiche e inizia a occuparsi di fotografia e di cinema nei primi anni Settanta. Lavora sul paesaggio contemporaneo e da molti anni sviluppa una personale ricerca sul tema della memoria e del mosso nell’immagine fotografica.
Alessandro Vicario (Modena, 1968), fotografo e giornalista, sceglie come temi per le sue ricerche fotografiche l’ambiente urbano e gli interni di case carichi di memoria, usando l’immagine come strumento per l’indagine di segni e di tracce del vissuto umano.
Massimo Vitali (Como, 1944) è uno dei fotografi più noti a livello internazionale. Fotogiornalista negli anni Settanta e operatore cinematografico e televisivo negli anni Ottanta, in seguito realizza vedute del paesaggio contemporaneo fittamente abitato da figure umane.
Manfred Willmann (Graz, Austria, 1952) è internazionalmente conosciuto sia come fotografo sia come operatore culturale. Dal 1980 è editore della prestigiosa rivista “Camera Austria”. Lavora sui linguaggi e sulle strutture narrative della fotografia.
Giovanni Ziliani (Canneto sull’Oglio-Mantova, 1943), pittore di formazione unisce la sperimentazione dei linguaggi della fotografia all’attività di docente. Studioso del tema del tempo in fotografia, ha approfondito le tecniche del fotomontaggio e del mosso.
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