Il Museo di Fotografia Contemporanea presenta negli spazi espositivi di Villa Ghirlanda a Cinisello Balsamo una mostra dal titolo โCOLLEZIONE PERMANENTE | Serieโ, una raccolta di 13 progetti fotografici di importanti autori italiani e stranieri conservati nella propria collezione.
Nel corso degli anni le opere piรน significative del patrimonio del Museo sono state esposte al pubblico in numerose mostre collettive e monografiche allestite presso le sedi di Villa Ghirlanda e Triennale di Milano e in altri spazi prestigiosi sul territorio nazionale.
Le fotografie, spesso presentate singolarmente per fornire una panoramica quanto piรน esaustiva delle collezioni, hanno incontrato un grande favore di pubblico e sono state oggetto di unโintensa attivitร educativa attraverso visite guidate, laboratori e numerosi percorsi didattici.
A partire da questa esperienza, il Museo ha selezionato per lโoccasione alcuni progetti costituiti da una sequenza di immagini, mai mostrati nella loro totalitร . ร cosรฌ possibile da un lato ammirare compiutamente alcune delle fotografie piรน amate dal pubblico, dallโaltro comprendere meglio i molteplici approcci visivi o concettuali attraverso cui i fotografi articolano la propria progettualitร e sviluppano le proprie ricerche.
Le sequenze in mostra, realizzate in un arco di tempo che va dagli anni Sessanta fino ai primi anni Duemila, sono tra loro molto diverse per temi, generi, linguaggi, tecniche, formati, supporti.
La mostra dispone le opere secondo alcune grandi tematiche. Nella sala al primo piano sono esposte alcune ricerche sul corpo – dal reportage sociale alla Body Art – affiancate da serie piรน legate allโastratto, nelle diverse forme di sperimentazione. La sala al piano superiore presenta progetti legati al paesaggio, inteso sia in senso stretto come territorio sia nel senso piรน ampio di ambiente sociale, luogo anche simbolico di ricerca visiva e ibridazione dei linguaggi.
Orari di apertura della mostra
Sabato e domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19
Ingresso libero
In fotografia:
ยฉHans van der Meer, European Fields The Landscape of Lower League Football. Perafita, Portugal, 2004
Le serie in mostra:
Olivo Barbieri (Carpi, 1954) studia pedagogia allโUniversitร di Bologna e dal 1971 intensifica lโinteresse per la fotografia. Nei primi anni Ottanta inizia la serie sullโilluminazione artificiale nelle cittร europee e orientali.
Dal 1989 viaggia regolarmente in Oriente, soprattutto in Cina, avviando una ricerca sui temi dei grandi cambiamenti in atto e sulla loro rappresentazione.
Dalla metร degli anni Novanta adotta una tecnica fotografica che permette di mantenere a fuoco solo alcuni punti dellโimmagine.
Le serie avviate o proseguite negli anni Duemila (site specific, Parks, Real Words, Images, Virtual Truths, Artificial Illuminations) hanno in comune la riflessione sulla quantitร di realtร presente nel nostro sistema di vita, e su quanto la nostra percezione sia in grado di comprenderla.
Flippers รจ la prima serie che Barbieri realizza ed espone. Esempio di riappropriazione di icone, trovate in un deposito di flipper abbandonato, le immagini custodiscono lโimmaginario di unโintera epoca – dai miti americani del Far West e della Beat Generation, allo sport e il tempo libero, alle pin-up – che genera una riflessione sul rapporto tra sguardo e rappresentazione.
Si tratta di una ricerca sul colore audace e consapevole per quel tempo, attraverso lโanalisi delle superfici di vetro, plastica e legno. Nel processo di astrazione lโoggetto-gioco perde la sua forma strutturale per lasciare spazio a una sorpresa visiva, nella bidimensionalitร del frammento, che diventa unโanalisi sullโambiguitร di ogni tentativo di messa in codice del reale.
14 stampe cromogeniche
Fondo Lanfranco Colombo / Regione Lombardia
Dopo la laurea in filosofia, Marina Ballo Charmet (Milano, 1952) si specializza in psicologia e psicoanalisi infantile e lavora come psicoterapeuta. Dalla metร degli anni Ottanta lavora con la fotografia e il video, indagando soprattutto il quotidiano, definito โil rumore di fondo della nostra menteโ. Nella ricerca ‘Con la coda dellโocchio’ adotta uno sguardo caratterizzato da mobilitร percettiva e dal fuori fuoco che restituisce una visione fluttuante, legata al nostro preconscio.
Il lavoro esposto si inserisce nellโambito del progetto di committenza ‘Archivio dello Spazio’, unโarticolata documentazione del territorio della provincia di Milano realizzata da 58 fotografi italiani tra il 1987 e il 1997. Lโindagine di Ballo Charmet sul territorio del comune prevalentemente agricolo di Vignate si sofferma su frammenti di paesaggio urbano con una visuale sfuggevole, laterale e periferica.
Nelle immagini ricorrono inquadrature dal basso, storte, sfuocate che pongono in primo piano gli elementi secondari di un luogo, elementi anonimi e inespressivi che evidenziano la necessitร dellโautrice di liberare lo sguardo, mettendo in discussione e ampliando i canoni consolidati della fotografia documentaria.
16 stampe alla gelatina bromuro d’argento
Fondo Archivio dello Spazio / Cittร Metropolitana di Milano
Gรผnter Brus (Ardning, Austria, 1938), uno dei pionieri della Body Art, รจ tra i fondatori dellโAzionismo Viennese, un movimento artistico che cerca di superare i confini tradizionali della pittura e del fare artistico e che tratta il corpo come luogo dellโazione, dando vita ad alcune tra le piรน violente, simboliche e autodistruttive performance degli anni Sessanta. Il suo lavoro, basato su azioni forti ed estreme, tocca i temi degli istinti umani, della morte, della sessualitร .
Ana รจ una performance che ha un linguaggio affine alla danza, allโidea di un corpo che si muove nello spazio vuoto. Lโopera รจ divisa in due fasi. Nella prima lโartista stesso รจ coperto di bende bianche e, nellโangolo di una stanza, si muove lentamente liberandosi delle bende. Nella seconda lโartista utilizza una pittura nera con cui dipinge lo spazio e gli oggetti attorno a se stesso e al corpo della moglie. Il titolo richiama il nome croato di Anni, moglie dellโartista.
Come spesso avviene per la Body Art, la Land Art ed altre esperienze performative degli anni Settanta, รจ attraverso la documentazione fotografica che lโopera permane nel tempo e puรฒ essere comunicata al pubblico. Delle due serie in cui รจ articolata Ana viene esposta integralmente la prima, caratterizzata dal rapporto tra il corpo dellโartista e lo spazio che lo circonda, in cui maggiormente la forza visiva della documentazione si concilia con una notevole autonomia formale.
10 stampe alla gelatina bromuro dโargento
Raccolta antologica / Fondazione Museo di Fotografia Contemporanea
Diplomato in scultura allโAccademia di Belle Arti di Brera, per alcuni anni Ezio Colanzi (Milano, 1970) decide di non esporre le sue opere ma di concentrarsi su alcuni progetti fotografici di lungo respiro, come avviene nel caso di Spazio vuoto, sul quale lavora dal 1998 al 2001.
Lโopera รจ realizzata attraverso strisce di pellicola diapositiva a colori. I supporti non presentano tagli lungo lโinterlinea del fotogramma, come avviene normalmente, perchรฉ la pellicola intera รจ proprio lo spazio in cui Colanzi muove, come su un palcoscenico, volti, corpi ed emozioni e in cui, scatto dopo scatto, si determina lo svolgimento spaziale della scena. Figure femminili e maschili si isolano e si esprimono liberamente attraverso il movimento del corpo e lโespressione del volto, facendo emergere il proprio mondo interiore e lasciando fuori le tensioni quotidiane nel tentativo di ritornare a se stesse. Lโautore presenta un lavoro di analisi del rapporto fra figura e spazio che sta al centro della sua ricerca di scultore diventato fotografo.
La particolaritร di Spazio vuoto risiede nellโesile materia analogica di cui รจ fatta lโopera. Il rullino 120 DIA (6 centimetri di altezza per 80 di lunghezza) diventa il supporto fisico su cui lโautore prepara e sperimenta i suoi immaginari e lโintimitร delle figure ritratte.
25 strisce di pellicola diapositiva, Plexiglas
Fondo Idea di Metropoli / Comune di Cinisello Balsamo e Cittร Metropolitana di Milano
Mario Cresci (Chiavari, 1942) รจ un artista poliedrico che a partire dalla fine degli anni Sessanta spazia dal disegno alla fotografia, dallโinstallazione alla comunicazione visiva. ร tra i primi della sua generazione ad applicare lโidea del progetto alla fotografia, coniugandola con la sperimentazione del linguaggio visuale in ambito artistico. Nel 1974 si trasferisce a Matera, dove svolge unโintensa attivitร che spazia dalla grafica, allโarte, alla politica, conducendo una ricerca etno-antropologica di riscoperta della cultura materiale del Sud Italia. Si dedica continuativamente allโinsegnamento inteso come esperienza creativa e parte integrante del lavoro dโautore.
‘Un poโ di terra in cielo un poโ di cielo in terra’ รจ un progetto realizzato nei dintorni di Matera, un gioco tra memoria e geometria, una riflessione sul territorio lucano, sulla terra, sulla dimensione della verifica e della misurazione, derivate dalla sua formazione di grafico e artista visuale prima che di fotografo. Prelievi, sovrapposizioni, slittamenti creano forme decontestualizzate e bidimensionali in un paesaggio reale. Il lavoro รจ espressione della forte sperimentazione che lโartista mette in atto di fronte ai diversi temi che si trova ad affrontare, in stretto dialogo con la piรน aggiornata ricerca artistica.
Lโunione di fotografia e grafica trova, in questo caso, la sua realizzazione nella stampa litografica, con lโuso di proiezioni ortogonali e inserimenti di campiture gialle che caratterizzano la serie.
9 litografie
Fondo Lanfranco Colombo / Regione Lombardia
Gilbert Fastenaekens (Bruxelles, Belgio, 1955) sviluppa le sue ricerche visive sul paesaggio e sugli spazi urbani. Nel 1984 partecipa alla Mission photographique de la DATAR, in Francia, restituendo poetiche visioni notturne dei siti industriali nella regione della Lorena.
In Nocturne, uno tra i primi lavori dellโautore, Fastenaekens utilizza la notte come filtro per osservare la cittร e lโambiente attraverso un approccio consapevole e ponderato, caratteristico della fotografia documentaria di paesaggio.
Le immagini di Fastenaekens sono una silenziosa esplorazione spaziale che ci porta al superamento del visibile, una lenta osservazione dello spazio urbano nel suo momento di massimo rallentamento.
La cittร avvolta nellโoscuritร appare sospesa, enigmatica, perde la sua identitร urbana e assume una dimensione onirica, surreale e magica, quasi metafisica e introspettiva.
Nelle fotografie esposte la profonditร della notte, assorbita dai muri e dalle strade, diventa elemento palpabile e percettibile e uniforma nello stesso racconto frammenti di luoghi diversi e lontani tra loro.
10 stampe alla gelatina bromuro dโargento
Fondo Lanfranco Colombo / Regione Lombardia
Sociologo di formazione e di professione, Luigi Gariglio (Torino, 1968) si dedica alla fotografia, spaziando dal paesaggio al ritratto con una particolare attenzione allโindagine sullโidentitร .
Nel 2006 partecipa al progetto ‘Changing Faces. Work/Lavoro’, ideato e promosso dalla rete IPRN (International Photography Research Network), focalizzato sul tema del lavoro in relazione ai grandi cambiamenti della societร contemporanea dovuti al processo di globalizzazione.
Gariglio realizza il progetto ‘2 a.m. Family Business Society’ nella cittร di Jyvรคskylรค, in Finlandia, dove ha lavorato in residenza artistica: lโidentitร culturale degli abitanti รจ definita dallo stretto rapporto con la natura e dallโattivitร lavorativa che si tramanda di padre in figlio. Le persone ritratte sono la piรน giovane generazione dellโazienda familiare in posa nellโambiente naturale che non solo รจ sfondo ma soggetto esso stesso.
Lโautore realizza i suoi ritratti con una certa libertร di inquadratura, pur mantenendo una omogeneitร di visione data dallo stesso orario di scatto – le 2 del mattino – e dallโimmersione dei soggetti nellโambiente naturale. Ogni ritratto fa parte di un trittico composto da un testo, scritto dal soggetto fotografato, che tocca i temi della memoria familiare e dellโidentitร individuale e collettiva e dallโimmagine del proprio avo ri-fotografata appoggiata a terra nello stesso luogo in cui รจ stato realizzato il ritratto.
5 stampe Lambda, Dibond, cornice
Raccolta antologica / Proprietร dellโautore
Dallโetร di tredici anni Mario Giacomelli (Senigallia, 1925-2000) inizia a lavorare presso la Tipografia Marchigiana: da qui, il suo interesse per lโarte. Maestro della fotografia italiana del
Novecento e uno tra i piรน noti fotografi a livello internazionale, lavora intensamente sul paesaggio rurale e sulla figura umana nelle sue diverse etร . La sua ricerca, legata al movimento dellโInformale, si connota per la forte espressivitร .
Tra il 1955 e il 1957 Giacomelli realizza una serie di scatti intitolata Vita dโospizio, progetto su cui torna piรน volte nel corso della sua vita (1966-1968 e 1981-1983), quando fotografa gli anziani ricoverati nella casa di riposo di Senigallia avendo in testa ossessivamente la celebre poesia di Cesare Pavese.
Lโautore si sofferma continuamente sul pensiero della morte, sulle sofferenze, sullโinarrestabile scorrere del tempo, e lโospizio incarna il luogo perfetto per raccontare queste vicende. I ritratti degli anziani rappresentano per Giacomelli la paura di invecchiare, sono la proiezione immaginativa di un limbo angosciante.
La serie Verrร la morte e avrร i tuoi occhi costituisce uno dei reportage piรน drammatici di Giacomelli. I corpi, segnati da rughe profonde, sono accentuati dallโuso deciso degli stessi bianchi e neri, molto contrastati, quasi grafici, che caratterizzano la sua indagine, ugualmente intensa e sofferente, sul paesaggio.
14 stampe alla gelatina bromuro dโargento
Fondo Lanfranco Colombo / Regione Lombardia
Paul Graham (Stafford, Gran Bretagna, 1956) รจ uno degli innovatori della fotografia inglese contemporanea e un artista di spicco della scena internazionale. Lavora sul paesaggio e sugli stati esistenziali dellโuomo contemporaneo.
Untitled รจ stato realizzato per le strade di Milano nellโambito del progetto di committenza pubblica ‘Milano senza confini’, dove la cittร รจ intesa piรน come โmotivoโ che come โluogoโ in quanto tale. Da non italiano, Graham guarda le persone da una certa distanza, con una sorta di distacco. Attori inconsapevoli che aspettano, pensano, ansiosi o sospesi, chissร . Semplici momenti, ordinarie interruzioni nella vita che normalmente nessuno si soffermerebbe a fotografare. Lโautore osserva con affetto lโidentitร comune, il tratto umano che tutti noi abbiamo e le infinite differenze e sfumature nella vita delle persone.
Lo sguardo di Graham si concentra su una sola figura, quasi ad isolarla dalla folla, nella tagliente luce dellโestate, a mezzogiorno, quando ogni cosa diventa brillante, chiara e nitida, sullo sfondo della cittร , ad evocare la solitudine e lโapparente sospensione nello spazio e nel tempo.
12 Cibachrome
Fondo Milano Senza Confini / Cittร Metropolitana di Milano
Tancredi Mangano (Lisieux, Francia, 1969) รจ scultore, docente e fotografo che utilizza diversi linguaggi artistici. I suoi primi interessi in campo fotografico si concentrano sui processi di creazione di immagini senza dispositivo, ottenute dal contatto diretto di elementi naturali che interagiscono chimicamente con la carta, senza la mediazione dellโottica. Parallelamente sviluppa lavori di ricerca sulle forme di resistenza allโinterno della cittร . Per Mangano la fotografia รจ ricerca, un mezzo che permette di andare oltre la realtร , una sorta di veicolo tra la sua interioritร e lโesterioritร del reale.
Nella serie ‘In Urbe’, realizzata nellโambito del progetto di committenza Idea di Metropoli, si sofferma sullโosservazione
di dettagli trascurabili: esseri viventi che si adattano alle condizioni piรน ostili, nel complicato rapporto tra natura e urbanizzazione. Le piccole piante che crescono spontanee ai bordi delle strade o tra le crepe del cemento acquisiscono nuova dignitร , rivendicano un diritto di esistenza, divenendo simbolo di resilienza.
Ogni pianta รจ identificata attraverso il nome latino, con un chiaro rimando alla botanica e allo studio scientifico delle varietร vegetali. La serie รจ esposta in teche che ricordano gli erbari secenteschi, evidenziando la valenza classificatoria di questo progetto, che segue la piรน classica delle tassonomie.
18 stampe cromogeniche
Fondo Idea di Metropoli / Comune di Cinisello Balsamo e Cittร Metropolitana di Milano
A partire dagli anni Cinquanta Floris Neusรผss (Lennep, Germania, 1937) sperimenta la tecnica del fotogramma, facendone il suo unico strumento espressivo e diventando uno degli artisti piรน affermati in questo ambito. Il suo lavoro di ricerca piรน noto รจ quello sul corpo umano, riportato a grandezza naturale come impronta bianca su carta fotografica, in una sfida ai limiti di un processo che dร nuova interpretazione alla figura umana.
La pratica del fotogramma permette di realizzare delle immagini fotografiche senza lโuso della macchina fotografica, servendosi unicamente di carta fotosensibile, oggetti di qualsiasi natura e un colpo di luce.
In Fotogram Neusรผss crea affascinanti composizioni astratte che esplorano le diverse possibilitร di visione tra bianco e nero, luce e ombra, movimento e staticitร , presenza e assenza. Lโartista rimuove gli oggetti dai loro contesti e lavora su di essi con esposizioni multiple, spostamenti di luci, dissolvenze, solarizzazioni e sperimentazioni tecniche, fino ad ottenere immagini perfette che invitano lโosservatore a contemplare lโessenza della forma.
Le immagini esposte assomigliano a delicati disegni a carboncino, eleganti e ipnotici mantra che liberano la fotografia dalla sua funzione di prelievo della realtร in un ritorno allโessenza stessa della scrittura con la luce nella quale trovare astrazione e inconscio.
7 stampe alla gelatina bromuro dโargento
Fondo Lanfranco Colombo / Regione Lombardia
Dai primi anni Novanta Alessandra Spranzi (Milano, 1962) utilizza la fotografia e il video con progetti ogni volta diversi per raccontare una visione altra o alterata della realtร , sia attraverso la messa in scena sia con il prelievo di pezzi di realtร , o ancora intervenendo su materiale dโarchivio.
Ha realizzato diversi libri, fra cui ‘Selvatico (colui che si salva)’, ‘Cose che accadono’ e ‘Tornando a casa’.
La serie ‘Il velo’ รจ realizzata nel Casinรฒ Municipale di San Pellegrino Terme, chiuso da tempo, uno dei luoghi scelti per il progetto di committenza ‘Storie immaginate in luoghi reali’. Lโautrice ha indagato il senso del passare del tempo
e dellโabbandono attraverso i mobili trovati nel vecchio edificio, coperti da teli e lenzuola che li nascondono e proteggono. Lโoggetto viene riconfigurato, resta in qualche modo riconoscibile e familiare ma nello stesso tempo acquista una forma nuova, autonoma. Sotto il velo il visibile diventa invisibile e la presenza รจ fondata sulla sua assenza: proprio in questo scarto dellโovvio si trova il filo conduttore che lega ‘Il Velo’ agli altri progetti dellโartista.
In linea con il titolo della committenza, nella serie ‘Il Velo’ lโautrice riesce a staccarsi dalla visione oggettiva della fotografia documentaria per ritrovare le atmosfere evocative e sospese caratteristiche della sua fotografia e della sua produzione artistica in generale.
7 stampe cromogeniche, Dibond, cornice
Fondo Storie immaginate in luoghi reali / Fondazione Museo di Fotografia Contemporanea
Hans van der Meer (Leimuiden, Paesi Bassi, 1955) รจ un fotografo attivo dai primi anni Ottanta. Dopo alcuni reportage di indagine sociale sui comportamenti urbani e sul mondo del lavoro avvia nel 1995 una ricerca sul tema del calcio. ร membro della redazione di ‘Useful Photography’, rivista che indaga il valore estetico delle immagini di uso comune (ad esempio le fotografie pubblicate su cataloghi, confezioni, manuali di istruzioneโฆ).
‘European Fields. The Landscape of Lower League Football’ รจ un lungo lavoro dedicato al calcio amatoriale realizzato in piรน di venti paesi europei e che presenta il calcio in modo totalmente diverso rispetto ai mass media: un mondo lontano dal grande business dello sport e dai suoi miti, un ritorno alle radici e ai suoi significati originari. Le fotografie di Van der Meer combinano in modo sapiente e ironico situazioni spesso buffe, a volte goffe, divertenti, talvolta surreali, sempre molto umane. Le figure dei giocatori che si muovono sui campi creano spesso delle microstorie che ricordano la pittura fiamminga, in una scena dominata da paesaggi ogni volta diversi.
Lโomogeneitร di linguaggio, soggetto, distanza, visione mette in risalto la moltitudine di situazioni che avvengono in campo e sottolinea la varietร dei paesaggi di tutta Europa. Le stesse tematiche vengono sviluppate attraverso lโimmagine in movimento, come nel caso del video Calciatori della domenica, realizzato nellโarea urbana milanese su committenza del Museo.
4 stampe cromogeniche, Dibond, cornice – Video 30โ
Raccolta antologica / Fondazione Museo di Fotografia Contemporanea
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Olivo Barbieri, dalla serie Flippers’s, 1977-1978
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Marina Ballo Charmet, dalla serie Vignate, 1994
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Gรผnter Brus, dalla serie Ana, I, 1964
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Ezio Colanzi, dalla serie Spazio vuoto, 1998-2001
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Mario Cresci, dalla serie Un po’ di terra in cielo un po’ di cielo in terra, 1973
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Gilbert Fastenaekens, Lens, 1981. Dalla serie Nocturne, 1980-1981
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Luigi Gariglio, Marianne Mรคenpรครค July 20th 2006, 2 a.m. Dalla serie 2 a.m. A Family Business Society, 2006
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Mario Giacomelli, dalla serie Verrร la morte e avrร i tuoi occhi, 1955-1983
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Paul Graham, dalla serie Untitled, 1998
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Tancredi Mangano, Daucus Carota, dalla serie In urbe, 2001
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Floris Neusรผss, dalla serie Fotogramm, 1965-1969
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Alessandra Spranzi, Il Velo #8, dalla serie Il Velo, 2007
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Hans Van der Meer, Dublin, Ireland 2005, dalla serie European Fields. The Landscape of Lower League Football, 1996-2005
Mercoledรฌ 7 giugno
ore 17 > visita guidata alle collezioni del Museo nellโambito della seconda edizione di โArchivi apertiโ, promossa da Rete Fotografia (su prenotazione: servizioeducativo@mufoco.org o 02 6605661).
ore 18 > visita guidata in anteprima alla mostra, con un brindisi di inaugurazione. Partecipazione gratuita, prenotazione obbligatoria a servizioeducativo@mufoco.org o 02 6605661.
ore 19 – 21 > apertura Museo a ingresso libero
Giovedรฌ 8 giugno
c/o Triennale di Milano
Ore 16 > visite guidate gratuite alla mostra โLa Terra Inquietaโ, a cura di Massimiliano Gioni e promossa dalla Fondazione Nicola Trussardi e dalla Triennale di Milano (prenotazione obbligatoria fotografia@beniculturali.it ingresso ridotto alla mostra 5,50 euro).
Ore 17 > tavola rotonda sul tema โFotografia e societร : documento o espressione artistica?โ, promossa dal Museo di Fotografia Contemporanea, dalla Triennale e dal Comune di Milano. Lโappuntamento costituisce la seconda tappa di un ciclo di conferenze programmate dal Ministero dei beni e delle attivitร culturali e del turismo come prosieguo degli Stati generali della fotografia appena conclusi, al fine di dare voce alle molteplici realtร del territorio sulle nuove opportunitร per la fotografia italiana.
Per informazioni e iscrizioni fotografia@beniculturali.it
Venerdรฌ 9 giugno
ore 17 > racconto della fotografa Beatrice Sugliani sul proprio lavoro dedicato agli skaters
ore 18 > presentazione del progetto artigianale Recycling Boards di Cinisello Balsamo, a cura di tre giovani creativi che a partire da vecchie tavole da skateboard realizzano oggetti di design. L’inaugurazione รจ preceduta dai saluti istituzionali di Andrea Catania, Assessore alle Politiche culturali del Comune di Cinisello Balsamo. Lโesposizione, a ingresso libero, sarร visitabile fino a domenica 11 giugno, negli orari di apertura del Museo (dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19).
fino alle 22 > apertura Museo con possibilitร di visite guidate alla mostra, in occasione della festa “Sogno d’Amore”, promossa dal Comune di Cinisello Balsamo, che avrร luogo nelle sale e nel parco di Villa Ghirlanda.
Orari di apertura del Museo dal 5 allโ11 giugno, in occasione della PhotoWeek:
lunedรฌ, martedรฌ, giovedรฌ: ore 15 โ 19;
mercoledรฌ e venerdรฌ: ore 15 โ 21;
sabato e domenica: ore 10 โ 13 e 14 โ 19
Orari di apertura della Biblioteca specialistica:
Da lunedรฌ a sabato: ore 15 โ 19;
Dopo la PhotoWeek, il Museo osserverร il consueto orario di apertura ogni sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19.
In occasione della Giornata del Contemporaneo, lโevento promosso da AMACI โ Associazione dei Musei dโArte Contemporanea Italiani che dal 2005 invita i musei ad aprire le loro porte, il Museo propone una visita guidata gratuita alla mostra in corso COLLEZIONE PERMANENTE | Serie
Sabato 14 ottobre ore 17
Partecipazione gratuita, prenotazione obbligatoria a servizioeducativo@mufoco.org o 02.66056631 – 02.6605661
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