FOTOGRAFIA ASTRATTA
DALLE AVANGUARDIE AL DIGITALE

La mostra comprende fotografie di Olivo Barbieri, Pierre Cordier, Franco Fontana, Jean-Louis Garnell, Mario Giacomelli, Paolo Gioli, Franco Grignani, Roberto Masotti, Nino Migliori, Paolo Monti, Aaron Siskind, Luigi Veronesi, Silvio Wolf, che datano dagli anni Trenta del Novecento ai primi anni Duemila, indagando come la fotografia, la più “realistica” delle arti, possa affrontare le forme astratte. E’ nell’ambito delle avanguardie storiche, soprattutto Astrattismo e Costruttivismo, che, crollato il concetto di “rappresentazione”, la fotografia si orienta anche verso le forme astratte, con soluzioni espressive che non hanno più la realtà visibile come riferimento, ma realtà “altre”, riferite alle forme dell’interiorità e dell’immaginario. In seguito, tra anni Quaranta e Cinquanta, anche l’Espressionismo astratto e l’Informale offrono un fertile terreno di lavoro alla sperimentazione astratta, come anche, più tardi, la Pop Art e la Optical Art. Alcuni artisti utilizzano tecniche diverse da quelle canoniche, come il fotogramma, il chimigramma, il cliché-verre, i movimenti della camera, il mosso, fino alle recenti elaborazioni digitali. Altri scelgono la normale ripresa fotografica, rivolta però ad aspetti della realtà che già possono offrire allo sguardo forme astratte, da prelevare dal loro contesto.
Olivo Barbieri (Carpi-Modena, 1954) studia al DAMS di Bologna e fotografa dai primi anni Settanta. Lavora sul paesaggio urbano, l’architettura, spesso ripresi di notte e da molti anni è noto sulla scena internazionale soprattutto per le sue riprese fotografiche e video dall’elicottero di importanti metropoli del mondo.
Pierre Cordier (Bruxelles, Belgio, 1933) è noto come l’inventore del chimigramma, tecnica che inizia a praticare a partire dal nel 1956. Da sempre conduce ricerche sperimentali, producendo immagini tendenzialmente astratte vicine alla grafica e alla pittura.
Franco Fontana (Modena, 1933) è attivo in campo fotografico dai primi anni Sessanta. Si dedica al colore applicandolo a paesaggi naturali geometrizzati, al paesaggio urbano, alla figura umana, al nudo, in una ricerca caratterizzata dalla semplificazione e dalla stilizzazione.
Jean-Louis Garnell (Dolo, Francia, 1954), fotografo e docente, dopo aver preso parte a campagne di committenza pubblica di documentazione del territorio come la Mission Photographique de la D.A.T.A.R., sposta la sua attenzione sullo spazio domestico, la quotidianità, gli oggetti, con forme diverse di composizione e di sperimentazione digitale.
Mario Giacomelli (Senigallia-Ancona, 1925-2000), maestro della fotografia italiana del Novecento e uno tra i più noti fotografi a livello internazionale, lavora intensamente sul paesaggio rurale e sulla figura umana nelle sue diverse età. La sua ricerca, legata all’Informale, si connota per la forte e talvolta drammatica espressività.
Paolo Gioli (Sarzano-Rovigo, 1942), pittore, film-maker, fotografo tra i più originali e profondi a livello internazionale, lavora da anni sui temi del corpo, del volto, dell’identità sperimentando incessantemente i materiali della fotografia e del cinema e inventando sempre nuovi codici visivi.
Franco Grignani (Pieve di Monte Morone-Pavia, 1908-1999), architetto e designer, utilizza la fotografia in modo sperimentale lavorando sulla percezione, la subpercezione, la visione laterale, le distorsioni ottiche, con esiti astratti di grande effetto grafico.
Roberto Masotti (Ravenna, 1947) è noto come fotografo di teatro e di jazz e musica contemporanea, campo nel quale realizza anche interventi multimediali. Dal 1979 al 1996 è fotografo ufficiale del Teatro alla Scala con Silvia Lelli. Conduce anche intense ricerche sulla natura.
Nino Migliori (Bologna, 1926) è fotografo e docente. Dopo esordi nella fotografia sociale si è continuamente dedicato alla ricerca sperimentale off-camera con impiego di molte tecniche, dal fotogramma all’idrogramma al cliché-verre, di cui è considerato maestro.
Paolo Monti (Novara, 1908 – Milano, 1982) è un grande maestro della fotografia italiana del Novecento. Docente oltre che fotografo, stimato collaboratore di storici dell’arte e architetti, ha lavorato sul paesaggio naturale, l’architettura, i centri storici delle città italiane, le opere d’arte.
Aaron Siskind (New York, 1903 – Providence, 1991), docente e poi direttore del Dipartimento di Fotografia dell’Institute of Design, IIT di Chicago, e uno dei fondatori del Visual Studies Workshop di Rochester, è un maestro della fotografia del Novecento, noto soprattutto per le sue ricerche sulle forme astratte che lo legano all’Espressionismo astratto.
Luigi Veronesi (Milano, 1908-1998), pittore, grafico scenografo, film-maker, è considerato uno dei più importanti artisti della stagione astrattista. Come artista polidimensionale studia anche il rapporto tra colore e musica. Come fotografo approfondisce le tecniche del fotogramma e del fotomontaggio.
Silvio Wolf (Milano, 1952), artista multimediale, negli anni Settanta e Ottanta si dedica a ricerche analitiche sui codici della fotografia. In seguito oltre che fotografie realizza proiezioni, installazioni luminose e sonore, opere site-specific molto spesso sempre su base fotografica.
This post is also available in: Inglese