MOIRA RICCI 20.12.53-10.08.04
Moira Ricci 20.12.53-10.08.04
A cura di Roberta Valtorta
Preceduto da alcune opere che ne annunciano metodi e temi (Località Collecchio, 2001, Amore mio ti amo, 2001, Custodia domestica, 2003), il lavoro fotografico dal titolo 20.12.53-10.08.04, che indica le date di nascita e di morte della madre dell’artista, segna la maturazione della poetica di Moira Ricci e può considerarsi fondamentale per gli sviluppi successivi della sua opera. Le cinquanta immagini, realizzate nell’arco di ben dieci anni (2004-2014) e basate su un potente “effetto realtà” creato dalla finzione digitale applicata alle fotografie dell’album di famiglia, costituiscono una forma di riappropriazione virtuale della figura della madre perduta e di profonda elaborazione del lutto attraverso il gesto artistico. Anche ispirato dalla lettura del noto testo di Roland Barthes La camera chiara, affronta i temi della memoria, della famiglia, delle origini contadine e del radicamento nel territorio come elementi cardine della ricerca della propria identità, tema che in seguito l’artista avrebbe continuato ad approfondire. Nel panorama delle produzioni non solo italiane ma anche europee del periodo, 20.12.53-10.08.04 si impone per sincerità, immediatezza e solidità progettuale, unendo il passato affascinante della fotografia vernacolare al presente tecnologico dell’arte contemporanea.
Il progetto è vincitore del Bando PAC2021 – Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Grazie al bando il Museo di Fotografia Contemporanea ha acquisito tutto il corpus delle 50 opere costituenti la serie e ha realizzato il libro MOIRA RICCI 20.12.53-10.08.04, a cura di Roberta Valtorta, pubblicato da Corraini Edizione nel 2023.

Moira Ricci (Orbetello-GR, 19.04.77) ha studiato presso il cfp Bauer di Milano, conseguendo nel 1998 il diploma in fotografia. Ha poi proseguito gli studi nelle discipline Arti multimediali e Comunicazione visiva presso l’Accademia di Belle Arti di Milano, diplomandosi nel 2004. L’artista vive e lavora fra Milano e Grosseto. Nella sua opera, spesso di ispirazione autobiografica, Moira Ricci esplora i temi dell’identità personale e sociale, nonché i miti della quotidianità. Lavora moltissimo sulla memoria e sulla manipolazione di un immaginario personale che si intreccia a storie, leggende e ricordi ambientati soprattutto nei territori della Maremma. La sua ricerca artistica indaga i temi dell'identità individuale e sociale, della storia familiare, della casa e del legame originario con il territorio, intrecciando invenzione tecnologica a riscoperta dell'immagine di appartenenza popolare. Tra le mostre personali: ANDATA E RITORNO, "Start-art, memoria in movimento" progetto ideato dall'Ass.Cult. On Image e coordinato dal CRESM, Gibellina-TP (I), 2019; CAPITALE TERRENO, Spazio Oberdan, Milano (I), 2015; DOVE IL CIELO È PIÙ VICINO, curated by Emanuela De Cecco, Ass. Cult. Dello Scompiglio, Vorno, Capannori Lucca (I), 2014; DA BUIO A BUIO. A cura di Andrea Lissoni, a cura di XING, Padiglione D'arte Contemporanea, Ferrara (I) 2009. Tra le mostre collettive: ALTRI TEMPI, ALTRI MITI - 16° QUADRIENNALE D'ARTE, Palazzo delle Esposizioni, Rome (I), 2016; REALTÀ MANIPOLATE. COME LE IMMAGINI RIDEFINISCONO IL MONDO. Curata da M.Marangoni, F.Nori, B.Rogers, L.Sabau, Strozzina-P. Strozzi, Firenze(I), 2009; HORS PISTES, Centre Pompidou, Paris - France 2009; LOCATION1 PROJECT'S ROOM. Curated by Nathalie Angles, Location1's gallery, New York (NY), 2008.