Il Servizio educativo ha sviluppato i progetti di Alternanza Scuola -Lavoro con un approccio didattico aperto e flessibile che mira a far vivere agli studenti il Museo a 360° permettendo di entrare nel vivo del lavoro vivendo due settimane fitte di lezioni, incontri e laboratori.
I ragazzi vivono in prima persona le attività lavorative all’interno di una realtà museale e imparano a conoscerne da vicino gli spazi, le funzioni, il patrimonio e le professionalità coinvolte, affiancando a piccoli gruppi i professionisti del MUFOCO per entrare nel vivo dei diversi dipartimenti: archivio, biblioteca, servizio educativo e comunicazione.
Una rubrica raccoglierà le voci e i punti di vista degli studenti durante il percorso di alternanza scuola-lavoro.
GRUPPO ARCHIVIO
Il gruppo ha archiviato in materiale di conservazione a norma alcuni negativi di Federico Patellani attraverso il confronto gli album, salvaguardando le informazioni riportate dai contenitori.
Hanno traslocato dall’archivio del museo agli uffici le buste dalla N alla R del fondo Grazia Neri sul tema Personaggi. Sono state organizzate in ordine alfabetico ed etichettate; poi tutte le informazioni sono state inserite in un foglio excel.
Infine, un ragazzo si è occupato della scansione ad alta risoluzione di immagini di Grazia Neri che andranno poi catalogate.
GRUPPO BIBLIOTECA
Il gruppo che ha lavorato in biblioteca, ha avuto la possibilità di osservare e maneggiare libri unici e rari. I ragazzi si sono occupati di pre-catalogare i libri appartenenti al Fondo Lanfranco Colombo e di catalogare le fotografie che verranno esposte nella mostra “Corpi di reato” di cui sta preparando l’allestimento. Hanno aiutato nella redazione dei condition report per questa prossima mostra; nella ricezione delle opere al Museo e nelle operazioni di controllo e verifica della lista di trasporto; infine, hanno aiutato a collocare le opere nelle sale in mostra.
Si sono poi occupati di selezionare i libri da mostrare durante la visita guidata con il curatore della mostra in corso “Stati di tensione”, prevista per sabato 14 aprile.
Gli studenti del gruppo della didattica hanno seguito gli educatori museali durante le visite alla mostra “Stati di tensione” e le attività di laboratorio programmate per classi delle elementari, dove i bambini hanno lavorato sulle emozioni e l’empatia attraverso le immagini.
Questa preparazione ha permesso al gruppo della didattica di diventare guide per un giorno a una classe di studenti delle scuole medie in visita al museo, l’ultimo giorno di esperienza di alternanza scuola lavoro.
GRUPPO DI RICERCA ICONOGRAFICA
Alcuni ragazzi del Liceo Artistico Candiani si sono occupati della ricerca di immagini che l’intera classe utilizzerà come strumento di lavoro al rientro a scuola. Il tema scelto è IL TEMPO.
Il tempo è ciò che collega tutte le cose nel nostro universo e, nel suo scorrere inesorabile, porta all’inizio e alla fine di tutto. La scelta è caduta su questo tema proprio perchè la fotografia cattura e stringe a sé gli istanti, che non potranno mai tornare, per renderli immortali.
Per questo motivo i ragazzi hanno pensato di suddividere l’argomento in diverse sottocategorie: le fasi della vita umana, lo sviluppo dell’informazione e della posizione sociale della donna.
GRUPPO COMUNICAZIONE
Il gruppo di comunicazione ha il compito di documentare le attività degli altri gruppi durante la settimana di alternanza scuola lavoro, raccogliendo fotografie e racconti dei compagni di classe.
Hanno aiutato a promuovere le attività del museo, la mostra in corso “Stati di tensione” e la mostra in arrivo “Corpi di reato” attraverso i profili social e il sito del museo. E’ curata da loro tutta la comunicazione relativa all’esperienza di alternanza scuola lavoro della classe.
Ph. Matteo V., Sofia B., Lorenzo B., Astrid B.
Rossana Arnaboldi
“Sono stata per due settimane in alternanza scuola-lavoro al Museo di Fotografia Contemporanea. Il museo mi ha dato la sensazione di essere un posto di lavoro molto accogliente e famigliare, ci sono pochi dipendenti che interagiscono molto tra di loro.
L’ho trovata un’esperienza positiva in quanto mi ha introdotto nell’ambito lavorativo, penso che possa essere importante anche per gli altri ragazzi in quanto permette di conoscere nuovi spazi e una nuova realtà oltre alla vita da studente.
L’impatto che ho avuto il primo giorno di stage non è stato dei migliori, poiché nel momento in cui mi hanno assegnato il lavoro da svolgere ero preoccupata di non essere in grado di riuscire a eseguirlo; però dopo aver preso confidenza con l’ambiente, con le persone che mi circondavano sono riuscita a svolgere le loro richieste.
I tutor sono stati molto disponibili nel seguire il nostro percorso e nel fornirci le indicazioni necessarie, ma sfortunatamente, la mia tutor a causa dei suoi impegni lavorativi non riusciva a passare gran parte del tempo con noi.
Mi sarebbe piaciuto conoscere in maniera più approfondita altri ruoli all’interno del museo come ad esempio il compito del curatore.
Quest’esperienza mi ha aiutato a familiarizzare con un ambiente a me nuovo, il museo. Ho visto il lavoro che c’è alle spalle di un’esposizione in un museo e questo mi ha colpito molto.
In conclusione quest’esperienza mi è servita molto e inoltre ho avuto la possibilità di dare uno sguardo a quello che potrebbe riservarmi il futuro”.
Federico Summo
“In queste due settimane dal 20 novembre all’1 dicembre sono stato in alternanza scuola-lavoro al Museo di Fotografia Contemporanea. Il primo giorno Diletta ci ha mostrato gli spazi del museo e ci ha spiegato i compiti dei vari dipartimenti. Ho scelto di lavorare per l’ufficio stampa e la mia tutor Carolina ogni giorno ci ha assegnato compiti differenti, tra cui sistemare volantini, ricercare quali attività richiedessero la partecipazione dei giovani all’interno di un museo e con una presentazione abbiamo esposto il lavoro svolto in queste due settimane.
Ho apprezzato queste due settimane perchè mi hanno introdotto nell’ambito lavorativo, le ho trovate molto utili in quanto mi sono fatto un’idea di tutto il lavoro che c’è dietro una mostra”.
Andrea Tafel
“Dal 20 novembre stiamo svolgendo un percorso di alternanza scuola lavoro presso il Museo di Fotografia Contemporanea. Nei primi giorni abbiamo ordinato i volantini e fatto le foto ai libri donati per la pagina Facebook. Poi dalla fine di settimana scorsa abbiamo iniziato il progetto sui giovani. In queste 2 settimane siamo anche andati alla Triennale a vedere delle opere e una conferenza.
Quando ho scelto l’ufficio stampa mi aspettavo di fare determinate cose, durante l’alternanza giustamente non abbiamo fatto tutto quello che fa l’ufficio stampa ma comunque questa esperienza ha soddisfatto le mie aspettative. In conclusione questa esperienza mi è servita per capire, a grandi linee, come funziona il mondo lavorativo e quello che accade dietro le attività che svolge il museo e i vari reparti che ci lavorano”.
GLI ALTERNATIVI: SCUOLA O LAVORO?
Per il percorso di Alternanza Scuola-Lavoro, il Mufoco propone a noi studenti diverse attività che permettono di proiettarci nel mondo del lavoro. Può capitare, però, che si crei confusione su quale sia effettivamente il lavoro che si andrà a svolgere nel corso dello stage.
È proprio a tale scopo che abbiamo raccolto le nostre esperienze al Museo, in modo da informare i futuri studenti su tutti gli incarichi che dovranno svolgere.
All’inizio del percorso viene chiesto di dividersi in gruppi, ognuno con un compito diverso. Le mansioni da svolgere consistono nel catalogare i libri della biblioteca, riordinare l’archivio, esporre le mostre ai visitatori e gestire i canali di comunicazione con il pubblico.
Archivio
Durante una normale visita al museo, il personale che si occupa della gestione dell’archivio è spesso dietro le quinte e invisibile al pubblico. Il lavoro che viene svolto in questa sezione però ha un’importanza fondamentale, perché permette la conservazione di innumerevoli fotografie, alcune di grande valore.
L’incarico inizia in un deposito sotterraneo, all’interno del quale sono conservate diverse buste contenenti tutte le immagini del Museo non ancora archiviate. Queste sono prelevate e riposte dentro degli scatoloni, che vengono trasportati all’interno del museo, nell’archivio vero e proprio.
Una volta recuperate le fotografie, bisogna provvedere alla loro conservazione, attraverso una serie di operazioni che garantiscano che esse si preservino nel tempo.
La prima cosa da fare è scannerizzare i singoli pezzi ed inserirli all’interno di un archivio digitale. A seguito dell’archiviazione virtuale, si procede a quella fisica, che consiste nell’ordinare le buste in ordine alfabetico, in base al nome dell’autore, e collocarle in materiali di conservazione a norma.
Biblioteca
La biblioteca del Museo è il luogo dove si custodiscono una grande quantità di testi, dai libri alle riviste, riguardanti la fotografia. Molte di queste opere hanno un valore rilevante dal punto di vista storico-artistico, per questo vanno trattate con grande attenzione.
Gli studenti assegnati a questa sezione svolgono un compito molto importante e delicato: sopralluogo e riordino, numerazione, etichettatura e inventariazione di fondi librari. In particolare, per le pubblicazioni del Fondo Colombo di cui si sono occupati, per prima cosa vengono prelevati dal deposito diversi faldoni, contenenti opere non ancora organizzate, e portati in biblioteca; quindi, i testi contenuti vengono rigorosamente contati, numerati, etichettati e inventariati. Tutto ciò viene svolto indossando dei guanti, per evitare di lasciare accidentalmente sostanze che possano rovinare la carta. Dopo aver riorganizzato i faldoni, questi vengono posti in ordine sugli scaffali e ricollocati anche nel database della biblioteca.
Tali operazioni devono essere svolte con la massima attenzione: l’errore più comune è quello di ricollocare male un libro e come dice la bibliotecaria “un libro ricollocato male è un libro perso per sempre”.
Una volta completata la numerazione, tutti i dati di ciascun testo vengono salvati su un foglio Excel, allo scopo di poterli reperire e consultare con facilità.
Parallelamente a questa attività, i ragazzi hanno curato il fondo Doppi per scambio della biblioteca. Tutti i libri doppi sono stati inventariati e inseriti in foglio di inventario indicando titolo, autore, data di pubblicazione, casa editrice e, quando presente, il prezzo. In questo modo è possibile effettuare scambi tra biblioteche e altre istituzioni.
Sono state svolte anche ricerche per la preparazione della nuova mostra del museo, utili per il gruppo che ha lavorato in archivio. Gli studenti hanno cercato nel database dei libri in cui fossero pubblicate le fotografie che andranno esposte per ricavarne la didascalia, dato mancante al curatore. Infine, hanno verificato che la monografia contenesse la fotografia completa di didascalia e consegnato il libro in archivio.
Una ricerca online sulla bibliografia completa di Gabriele Basilico da parte dei ragazzi ha permesso di fare un confronto con i libri dello stesso autore presenti nel database e ricavare una lista dei titoli mancanti in vista di una futura integrazione.
Didattica
Gli studenti del gruppo che si occupa della didattica sono coloro che interagiscono maggiormente con i visitatori del Museo: il loro compito infatti è quello di organizzare e di fare da guida per i visitatori del museo. Semplicemente spiegare le fotografia esposte non è abbastanza, ciò che viene richiesto è di creare nuovi percorsi personalizzati all’interno delle visite preesistenti.
La prima cosa da fare è un’accurata ricerca sulle opere esposte, per comprenderne il significato e l’importanza, in modo tale da presentarle efficacemente al pubblico secondo le intenzioni dell’autore.
Il passo successivo è quello di inserire all’interno della mostra degli elementi interattivi, per coinvolgere il pubblico e per mettere in risalto caratteristiche particolari delle fotografie: ad esempio, possono essere utilizzati effetti sonori, luci particolari o espedienti che creano una maggiore immedesimazione con lo stile dell’artista.
Un esempio è riportato da questa immagine: i soggetti della serie fotografica esposta, intitolata “Il Velo”, sono diversi oggetti ricoperti, appunto, da un velo, che lascia solamente intendere agli spettatori cosa stia effettivamente coprendo: la scelta degli studenti è stata quella di coprire le fotografie stesse con un velo, per poi rimuoverlo solo nel corso della presentazione dell’opera.
Come conclusione del percorso, i membri di questo gruppo conducono i propri compagni di classe in una visita guidata alle fotografie esposte.
Comunicazione
I ragazzi che lavorano nella sezione di Comunicazione svolgono mansioni meno pratiche, ma non per questo meno importanti.
Una delle loro occupazioni è quella di effettuare operazioni di ricerca, utili per raccogliere informazioni su realtà che possano essere interessate a future mostre o eventi del Museo. Un altro compito è quello di studiare la pagina Facebook e il sito del Museo al fine di applicare migliorie per renderli più accessibili ed interessanti, soprattutto ai giovani.
Il lavoro più importante però è la stesura di articoli, proprio come questo, che raccontino della propria esperienza e di quella dei compagni di classe per poi pubblicarli sul sito del Museo, in una sezione creata e dedicata ai giovani e agli studenti, e sulla pagina Facebook.
A seguito del lavoro svolto, infine, i membri di questo gruppo hanno elaborato un comunicato stampa per presentare la sezione del sito dedicata all’Alternanza scuola lavoro, contenente racconti e fotografie dei ragazzi al lavoro realizzati dagli stessi studenti.
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