Il progetto Urban Layers, co-finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Creative Europe – Sottoprogramma Cultura, è stato promosso da Università del Salento (Lecce, I) in qualità di Leader Partner e da Fondazione Orestiadi (Gibellina-Trapani), Museo di Fotografia Contemporanea (Cinisello Balsamo-Milano, I), GACMA Arte Contemporanea (Málaga, E), Thessaloniki Museum Photography (Thessaloniki, GR), Istituto di Culture Mediterranee in collaborazione con Associazione Culturale Positivo Diretto (Lecce, I).
Il progetto si è articolato in:
- una residenza d’artista internazionale a Gibellina
- tre festival di fotografia nello spazio urbano nelle città di Málaga (E), Salonicco (GR) e Lecce (I)
- una pubblicazione conclusiva e un convegno alla Triennale di Milano
- una ricerca sull’Audience Development, ad opera di Università del Salento
Il tema che accomuna tutte le attività artistiche inerenti il progetto e connette tra loro i partner di Urban Layers è IDENTITY FLOWS, nella doppia accezione di “L’identità scorre” oppure “Flussi di identità”. L’Europa si trova in questo delicato momento storico a ripensare il proprio ruolo in senso politico, economico e culturale, alla luce non soltanto dei drammatici fatti di attualità, ma soprattutto degli inarrestabili cambiamenti demografici e sociali che la stanno investendo.
Contemporaneamente, l’incontro di culture e lingue diverse mette in discussione il concetto di identità e genera quotidianamente nuove forme di società, attraverso il contatto, la commistione e anche il conflitto.
Le interazioni storiche tra i popoli che circondano il Mar Mediterraneo, che hanno ampiamente contribuito al disegno degli attuali confini culturali, linguistici e religiosi, confermano che la formazione delle identità è un processo fluido e continuo.
A partire dalla Sicilia, isola che è diventata uno dei simboli dei flussi migratori di massa che interessano tutto il Mediterraneo e che si pone sul confine meridionale di un’Europa chiamata con urgenza a elaborare nuove forme di identità, è compito degli artisti di Urban Layers esplorare la natura dinamica dell’identità e di restituirla al grande pubblico attraverso i festival urbani nelle città di Málaga, Lecce e Salonicco.
L’artista di fama internazionale Adrian Paci (AL, 1969) contribuisce al progetto in qualità di guest artist, data la grande affinità che la sua biografia e la sua ricerca artistica hanno con i temi del progetto. Lavorando sul proprio archivio, l’artista ha selezionato tre opere differenti che sono state allestite in maniera site-specific in occasione dei tre festival.
I festival di fotografia outdoor di Urban Layers sono realizzati nelle città di Málaga (14-29 giugno 2016), Salonicco (1-20 luglio 2016) e Lecce (3-10 settembre 2016).
Ogni festival presenta al proprio pubblico:
A. un’installazione dell’artista Adrian Paci, diversa per ogni festival e allestita ad-hoc
B. una mostra outdoor con i progetti realizzati durante le residenze d’artista
C. una mostra con i lavori fotografici di 10 artisti selezionati mediante call internazionale
D. una serie di mostre e attività che coinvolgono giovani artisti locali e internazionali
Le strutture espositive per la presentazione nello spazio pubblico sono state realizzate con la collaborazione degli studenti della Scuola di Architettura di Málaga, attraverso una serie di workshop appositamente dedicati.
Il tema era quello di definire uno spazio espositivo in grado di garantire al pubblico la migliore fruizione:
- Evidenziando le opere nel contesto urbano complesso senza isolarle
- Articolando uno spazio pensato ad hoc per ogni singolo lavoro
- Rendendo immediatamente riconoscibile l’appartenenza a un progetto comune
Si è quindi scelto di lavorare con un materiale estremamente urbano e ruvido, come un sistema standardizzato di ponteggi per costruzioni, dotato di grande modularità dal punto di vista operativo e di notevole forza dal punto di vista visivo, pur restando leggero e trasparente.
Attraverso un’attenta progettazione di ogni singola struttura, gli studenti hanno elaborato un articolato linguaggio comune capace di conciliare le complesse esigenze espositive e comunicative del progetto.
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