Presentazione dei fotografi vincitori di REFOCUS
e lancio della nuova call REFOCUS #2
Venerdì 9 ottobre 2020
Mario Calabresi, giornalista e scrittore
Matteo Piccioni, storico dell’arte MiBACT-DGCC)
Matteo Balduzzi, curatore MUFOCO
in dialogo con i fotografi vincitori
Arianna Arcara, Lorenzo Bacci e Flavio Moriniello, Fabrizio Bellomo, Tomaso Clavarino, Matteo De Mayda, Ilaria di Biagio, Stefan Giftthaler, Filippo Gobbato, Giulia Iacolutti, Guido Lettieri, Stefano Maniero, Guido Montani, Domenico Nardulli, Mattia Paladini, Camilla Piana, Benedetta Ristori, Jacopo Valentini, Cosimo Veneziano, Hugo Weber, Alba Zari.
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REFOCUS
Open call fotografica sul territorio italiano all’epoca del lockdown
promossa da
Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiBACT
in collaborazione con
Museo di Fotografia Contemporanea e Triennale Milano
REFOCUS nasce dall’esigenza di realizzare un percorso di indagine e documentazione durante la Fase 1 del lockdown, attraverso la produzione di un racconto fotografico sul vuoto e sulla sospensione nelle città, nei paesaggi naturali e antropici, nonché sulle modalità di vita e di riorganizzazione di spazi, società, lavoro e tempo libero. Il progetto solleva l’attenzione sulla ‘rimessa a fuoco’ della realtà attraverso lo sguardo dei fotografi, in seguito agli effetti che il confinamento ha avuto sulle coordinate spazio-temporali del vivere quotidiano e su come questo abbia indirettamente trasformato la percezione della realtà stessa.
Il bando si è rivolto a fotografi, artisti e operatori visivi under 40 che sono stati invitati a presentare almeno 5 immagini, intese anche come esemplificative di un progetto più ampio e articolato i cui soggetti possono essere spazi urbani, piazze, monumenti, palazzi, musei e altri luoghi della cultura, così come paesaggi. L’intenzione è da un lato di costruire per il futuro la documentazione di una condizione forse irripetibile di uso, non-uso, modificazione degli spazi urbani, della relazione tra spazio pubblico e spazio privato, degli stili e dei ritmi di vita, della condizione emotiva ed esistenziale delle persone, dall’altro di mettere alla prova gli stessi linguaggi e pratiche dell’immagine, di fronte a questioni fondamentali – tecnologiche, politiche, psicologiche, economiche – che nell’attualità prefigurano la società futura.